lunedì 30 marzo 2009

La Taurus Modello " 25 "

Il Modello "25" della Taurus rappresenta il massimo della complicazione e raffinatezza tecnica per quanto riguarda il sistema frenante : tutto completamente occultato all'interno dei tubi del telaio.
Solo i pattini dei freni sono visibili e scorrono su guide ricavate all'interno della forcella anteriore e del forcellone posteriore.
Le tiranterie sono interne come nel modello "19", ma i cavallotti sono sostituiti da piccole catenelle che possono scorrere internamente ai tubi delle forcelle. Un sistema di ingranaggi compensa la frenata.
Due viti poste nella parte anteriore del movimento centrale nel telaio consentono di accedere alle registrazioni.
Il risultato che ne consegue è una pulizia estetica delle linee della bicicletta di grande eleganza!
Già a cavallo tra la fine dell' 800 ed i primi del 900, con l'adozione della trasmissione a cardano e del freno anteriore con il tampone all'interno del canotto, si cercavano soluzioni di assoluta pulizia dell'estetica della bicicletta, priva di pesanti orpelli ed accessori.
Negli anni 20, la Bianchi proponeva una bicicletta al vertice della propria gamma con la sua più grande complicazione tecnologica : la Super Bianchi, caratterizzata anch'essa dal freno anteriore nascosto all'interno della forcella.
Il Modello "25" della Taurus è posteriore, ma ha superato in arditezza tecnologica qualsiasi altro modello per quanto riguarda l'occultamento della frenata, considerato all'epoca come il segno distintivo dei modelli più lussuosi e rappresentativi.
A cavallo della fine degli anni 30 ed i primi 40, la tendenza dei costruttori è quella di rastremare in basso la forcella anteriore, pur mantenendo inalterate le misure delle altre tubazioni del telaio, più avanti si assottiglieranno anche i tubi che salgono al canotto della sella.
Essendo il modello di punta, la "25" è stata dotata, per un periodo, di un cambio al mozzo Sturmay Archers con la leva direttamente avvitata ad un supporto saldato al tubo superiore del telaio ( come si può vedere dalle foto ). In altri casi era presente un mozzo anteriore ( sempre della Sturmay archers ) a tamburo laterale dotato di dinamo interna.
Gli aspetti estetici ( quali per esempio il carter dotato di oliatore, la presenza o meno di stemmi metallici, la tipologia dei parafanghi , ecc..) rispettano le caratteristiche proprie dell'anno di produzione.









mercoledì 25 marzo 2009

La Taurus Modello " 19 "


Quando, finalmente, la tecnica è riuscita a nascondere internamente al canotto dello sterzo anche quel pezzetto esterno di tiranteria del freno posteriore, è nato il modello "19", quello che maggiormente caratterizza la produzione della Taurus, quello che nella memoria degli anziani possessori di tali biciclette, rappresenta la "Taurus" : un modello a freni interni, con telaio a congiunzioni invisibili e movimento a campana.
Al contrario della Bianchi, che vendeva principalmente la propria gamma economica ( Touring, Tebro ) e media ( Bianchi a frenata esterna ) ed in misura minima la gamma alta ( Bianchi a frenata interna e telai senza congiunzioni visibili ), la Taurus commercializzava sostanzialmente per metà biciclette seminterne ( le "18" e "30" ) e per l'altra metà le "19" ( meno costose della concorrenza Bianchi e Maino ).
L'aspetto segue, naturalmente l'evoluzione estetica dei modelli negli anni, tecnicamente, invece, nei primi anni 30, abbiamo una variante dotata di bloccasterzo a levetta ( tipo Triumph )
e diametro delle ruote di 28 x 5/8 su telai che portavano il 28 x 1/2, permettendo così di collocare il cavallotto del freno al di sotto del parafango, rendendo ancora più pulito l'aspetto anteriore della bicicletta.
In questi modelli i cavallotti sono ambo e due dipinti nel colore della bicicletta, mentre nella maggior parte della produzione con i cavallotti squadrati, è dipinto il posteriore e l'anteriore è lucido ( anche nelle contemporanee "18" e "30" ).
Nella seconda metà degli anni 30 il pubblico sembra apprezzare molto le biciclette a "Ballonetto", cioè con ruote del diametro di 26 x 1/2 dotate di coperture di grosso diametro, che rendevano confortevole l'uso nelle frequenti strade dissestate.
Anche la Turus propone la sua versione della "19" in tale misura con telai dotati di dimetro delle forcelle anteriore e posteriore maggiorati.
Le misure di telaio e carter di queste "Ballonetto" corrispondono a quelle delle 28 x 5/8 e, per questo motivo, molti esemplari sono stati restaurati in questa misura più "appetibile"..!
Nel tempo, l'evoluzione generalizzata dei telai di tutte le marche produttrici di biciclette, porta ad ad una ridimensionatura del diametro dei tubi posteriori che salgono alla sella ed alla rastrematura della forcella, pur mantenendo intatta la caratteristica della sezione ovale.
Caratteristica che si perderà definitivamente alla fine degli anni 50 con l'adozione per tutta la gamma dei vari modelli del telaio in tubi rotondi.



















domenica 22 marzo 2009

Le Taurus Modello " 18 " e " 30 "



La Taurus Modello "18" e la "18"S ( versione per donna dello stesso ) rappresentano le biciclette di gamma economica del catalogo.
Come spesso accade, la loro minore complicazione tecnica le rende anche più pratiche e più facilmente riparabili.
Le principali caratteristiche che le contraddistinguono sono l'adozione del freno posteriore con tiranteria esterna, posta a destra ( al contrario della maggior parte della concorrenza ).
Il movimento centrale a chiavelle da 40 mm. ( in seguito ridotto a 36 mm. ) con pedivelle lunghe come quelle adottate per il movimento a doppia campana ( in seguito ridotte alla lunghezza standard ).
La corona è da 44 denti con il disegno a tre "T"ed avvitata alla pedivella ( in seguito ridotta a 42 denti con disegno convenzionale e saldata alla pedivella ).
L'adozione del classico movimento senza chiavelle ( con una maggiorazione del prezzo di listino ), la trasformava in Modello "30" .
I pedali sono sempre a bacchetta intera, ma diritti ed a quattro blocchetti. Le leve dei freni ( nei modelli più vecchi ) hanno manopolini di corno come le manopole stesse.
I mozzi hanno l'oliatore di tipo convenzionale e non laterale a vite ed il loro diametro è leggermente più grande di quello dei modelli più lussuosi.
La misura del diametro delle ruote e l'aspetto del carter e dei parafanghi, segue la normale evoluzione degli anni di produzione della bicicletta.
La filettatura può essere doppia ma parallela e solo in colore oro e non doppia centrale con filetto oro e rosso ( o oro e blu per gli esemplari color perla ) che caratterizza gli altri modelli più lussuosi della casa.









sabato 21 marzo 2009

La Taurus Modello " 15 "

Il Modello "15" della Taurus rappresenta il momento di congiunzione tra la tradizione tecnica tedesca, in questa caso rappresentata dall'adozione del freno a contropedale nel mozzo posteriore, con la peculiarità del marchio, cioè l'occultamento dei freni.
La forcella anteriore, infatti, presenta una scavatura e due attacchi per un sistema di frenata a tenaglia ( che pinza il cerchio lateralmente ) comandata da una asta interna al manubrio che si sdoppia centralmente permettendo, così, di essere azionata indipendentemente dalla leva destra o da quella sinistra.
Il mozzo posteriore con freno a contropedale è fissato al forcellone tramite una apposita forchetta che scorre su di un tondino metallico saldato al tubo sinistro del forcellone stesso. Il diametro del mozzo adottato è generalmente inferiore a quello dei tradizionali freni a contropedale ( Torpedo, Styria, ecc. ) venduti come un accessorio supplementare.
L'aspetto estetico della bicicletta rispetta le caratteristiche dell'anno di produzione e varia in base a quelle, ferma restando l'appartenenza ai modelli di lusso.
Le ruote hanno cerchi di legno ( caratteristici delle biciclette, sportive perchè più leggeri, prima dell'avvento generalizzato dell'alluminio ) con pneumatici da 28 x 5/8 x 1/4 ( cioè leggermente più stretti di quelli da passeggio ).
E' bene ricordare che le biciclette Taurus a cavallo degli anni 20/30, adottano la misura delle ruote di 28 x 1/2 ( adottata insieme alla più grande 28 x 3/8 dalla maggioranza dei costruttori ) e solo più tardi, nella seconda metà degli anni 30,
la misura 28 x 5/8 , nata come caratteristica dei modelli da corsa e sportivi, diverrà la regola anche per i modelli da passeggio.